Carlotta Pizzi
Animali e Crescita Personale
Leggo in questi giorni numerosi articoli che segnalano un aumento drammatico degli abbandoni di animali d'affezione a seguito della pandemia da Covid-19.
"Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali", diceva Gandhi.
Oltre che compiere un gesto moralmente rivoltante e penalmente perseguibile, chi si macchia di azioni simili non considera evidentemente quanto la presenza degli animali nella propria vita possa migliorarla considerevolmente dal punto di vista della salute fisica ed emotiva, perdendo un'occasione unica di sperimentare un legame affettivo profondo, stabile e privo di sovrastrutture.
Uno studio dell'Università del Minnesota prova come la presenza di pets in casa di persone con cardiopatia grave ne riduca la mortalità fino al 40%. Questo anche grazie alla produzione di ossitocina, che contribuisce all'abbassamento della pressione arteriosa.
Prendersi cura dei piccoli roditori aiuta i bambini ad allenare la concentrazione, e a sviluppare maggiormente un senso di empatia e partecipazione nelle persone meno inclini alla socializzazione.
Uno studio presentato alla convention dell’American Psychological Association sottolinea come i rapporti sociali rappresentino un bisogno umano fondamentale per il benessere e la sopravvivenza, e in questi giorni molte persone potrebbero dover affrontare l'isolamento obbligatorio da sole.
Gli animali da compagnia stanno in questo senso svolgendo un ruolo importantissimo, fornendo supporto emotivo.
Non a caso, circa il 70% di chi vive con un animale dichiara di considerarli componenti della famiglia a tutti gli effetti.
Vita più lunga e mente più sana, riflesso di un rapporto basato sul rispetto e la cura reciproca.

Perché come ci ricordava saggiamente l'etologo Giorgio Celli, mio amatissimo vicino di casa a Bologna, "Gli animali sono simili a noi, e dobbiamo amarli per questo, perché il simile ama il simile in cui ritrova una parte di se stesso. Ma soprattutto dobbiamo imparare a conoscerli, perché l’amore, quello vero, è figlio della conoscenza".