Carlotta Pizzi
Scrivere, cucinare, raccontare. Perché una fiaba salverà il mondo.
Se le parole influenzano il modo in cui interpretiamo la realtà, le fiabe hanno un potere straordinario.
Non a caso, il termine fiaba deriva dal latino fabula, cioè racconto, che deriva a sua volta dal verbo fari, ovvero parlare.
Noi parliamo per comunicare, e per farlo raccontiamo. Da sempre. Se la civiltà può essere descritta là dove esiste un insieme di persone accomunato da usanze, significati e regole, la cultura ne è l'espressione tramandata nel tempo.
E il racconto è dalla notte dei tempi il mezzo con cui noi garantiamo, generazione dopo generazione, questo passaggio, affidandolo alla parola.

In questi giorni in cui il mondo come lo conoscevamo e le nostre abitudini sono state improvvisamente trasformate, molti di noi hanno riscoperto il ruolo coesivo e curativo delle fiabe. Chi le legge ai propri figli, chi le racconta in un podcast, chi ha iniziato a scriverle, ciascuno di questi ha ben presente il bisogno ancestrale dell'uomo di immaginare e rappresentare, anche simbolicamente, la vita.
Le fiabe in questo senso agiscono sia a un livello conscio, razionale, oggettivo, sia a livello inconscio, perché oltre ad un meccanismo di comprensione logico, attivano un processo interiore di identificazione con i personaggi e questo permette di osservare e di riflettere con più attenzione sui propri stati d’animo rispetto alla situazione da affrontare.
E' quindi uno strumento di consapevolezza.
La fiaba parla al nostro bambino interiore ed è principalmente con lui che si relaziona, ed è anche il motivo per cui funziona così bene sia coi piccoli che con gli adulti.
Basti pensare che il suo essere strumento di auto riflessione rende così efficace la narrazione al punto da farne in alcuni contesti uno strumento terapeutico.
Pensateci bene. In una fiaba troviamo sempre alcuni ingredienti fondamentali :
l’eroe (il soggetto),
la presentazione del problema che lo ha causato (crisi),
gli ostacoli da superare
la risoluzione del problema stesso attraverso l’evoluzione dell’eroe (cambiamento, crescita personale e presa di responsabilità)
Presa di coscienza delle proprie risorse e di ciò che si è, e non si era prima.
Il momento che stiamo tutti affrontando ha gli stessi ingredienti.
Siamo tutti piccoli, grandi eroi ognuno nel proprio contesto di vita, chiamati ad affrontare una crisi imprevista e potente. Abbiamo e avremo molti ostacoli da gestire, e in ogni caso questa tempesta, per citare Murakami, una volta attraversata ci avrà cambiati per sempre.
Come, ancora una volta, dipende dal modo in cui sceglieremo di agire e soprattutto interpretare e dare un significato a quanto accade, accettando di avere il controllo solo e soltanto sulle nostre azioni e reazioni.
Non solo leggere, ma anche scrivere. Il potere catartico della scrittura potrebbe essere una delle "scelte" da agire in questo momento.
Scrivere per sperimentare una dinamica del “tutto è possibile”.
Nello scrivere la fiaba ci possiamo permettere di far intervenire in nostro aiuto elementi magici che simboleggiano le nostre risorse interiori, il nostro potenziale, le strade che ancora non sappiamo di poter percorrere.
Ogni crisi, ogni cambiamento, spinge l'eroe a scoprire in sé una forza diversa e delle abilità, un talento che non avrebbe mai scoperto altrimenti.
Certo, l'archetipo dell'eroe prevede sempre un viaggio. Uno spostamento anche fisico. Pensate al Signore degli Anelli, a tutti i romanzi Fantasy, a Cappuccetto Rosso, a Nemo.
A noi, eroi contemporanei, viene chiesto forse il viaggio più difficile. Restare a casa.
E agire il cambiamento dentro di noi sperimentando l'avventura nel minuscolo, nel già conosciuto, riconoscendo che la sfida sia guardarlo con occhi nuovi.
E allora spingiamoci oltre, non solo leggere e scrivere, ma cucinare. Cucinare la fiaba, si, abituandoci ad entrarvi dentro, farla nostra, viverla.
Un gioco, ma di giocare abbiamo più che mai bisogno, per imparare che la magia è davvero sempre tutt'intorno a noi, basta cercarla.
Vi lascio quindi una ricetta, tratta dal libro di Elissa Piccinini e Camillo Bacchini "Ricette da Fiaba", ed è quella della torta in cui Pelle D'Asino perse il suo anello, una delle mie fiabe preferite:
Ingredienti : 200 g zucchero a velo, 100 g fecola di patate, 100 g farina, 6 tuorli, 3 albumi, 200 g di burro, 1 limone grattugiato, 1 bustina lievito, vanillina.
Amalgamare farina setacciata, lievito e fecola. A parte montare a crema il burro e incorporare lo zucchero. Unire 6 tuorli. Aggiungere il limone e le polveri. Unire infine gli albumi montati a neve. Porre il composto in una teglia imburrata e cuocere per 40' a 180°.
E vissero, e mangiarono, tutti felici e contenti :)